venerdì 25 settembre 2015

Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine

Salve lettori,
torno con una nuova recensione, di un libro che mi ha toccato l'anima, per più di un motivo.
Ve ne parlerò molto presto anche nel video delle letture di agosto e settembre, ma a questo titolo ho voluto dedicare una recensione a parte.
Sto parlando di "Sarò vostra figlia se non mi fate mangiare le zucchine - Storia di un'adozione" di Tommy Dibari.


Ho annunciato ai miei genitori che io e mio marito vorremmo adottare un bambino. Due giorni dopo la mamma mi ha regalato questo libro, acquistato al Salone del Libro di Torino. Una lettura veloce, ma che lascia un ricordo indelebile nella mente e nel cuore.

Trama:

Il diario di una giovane coppia che cerca di realizzare la più appassionante delle rivoluzioni: costruire una famiglia. Tommy e Doriana vogliono un figlio, lo desiderano ardentemente ma, come recita un antico detto ebraico, quando l’uomo pensa, Dio ride. E così i due vengono risucchiati in un percorso fatto di controlli, analisi, terapie di Gonal F, inseminazioni, fivet, tour religiosi in cerca della grazia, e diete stimolanti a base di peperoncino scaricate dalla rete. Il figlio però non arriva. Il tragicomico pellegrinaggio in lungo e in largo attraverso lo stivale continua tra ospedali, cliniche private, camici bianchi e camici sporchi.Dopo tanti, troppi tentativi, all’improvviso accade qualcosa. Tommy e Doriana decidono di uscire dal tunnel in cui erano finiti e di seguire il cuore. L’amore li riconduce a se stessi, nel luogo dell’anima dove i palpiti contano più dei parametri di riferimento. Così scendono in profondità, nel posto segreto delle emozioni verso una scelta altrettanto difficile e faticosa: quella dell’adozione.

Recensione:

Le parole di Tommy Dibari rimangono scritte nell'anima. Quest'uomo racconta la sua storia personale descrivendo nel dettaglio i dubbi, i disagi, le difficoltà affrontante insieme alla moglie. Descrive il suo immenso e incalcolabile amore per la sua donna, la sofferenza nel vederla soffrire, la voglia di tenerle la mano e starle accanto "nella gioia e nel dolore". Il bisogno di paternità poi si manifesta in piccole lettere che l'uomo scrive a sua figlia al termine di ogni capitolo, consigliandola su come comportarsi, su come affrontare la vita, su come riuscire a percorrere la sua strada con forza, coraggio, gioia e il cuore pieno d'amore.
La fede poi è un grande sostegno per quest'uomo messo alla prova dalla vita, che rimane fiducioso anche quando tutto sembrava impossibile.
Ci immergiamo nella lettura chiara e scorrevole di questo scrittore, nella sua storia raccontata senza mai annoiare, apprezzando il suo mettersi a nudo davanti al grande pubblico.
Una storia toccante e coinvolgente, al termine della quale mi sono trovata in lacrime.
Bellissimo, un esempio d'amore pieno e incondizionato che tutti dovrebbero leggere e cercare di emulare.
Un libro che rimarrà per sempre nel mio cuore e nella mia libreria (no mamma, se stai leggendo questo post, non ho intenzione di restituirti il libro!)

VOTO: 10

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